Fairy tales for dwarfs… Dwarfs for fairy tales

“that is…. Fairy tales for the children of S.P.&K. Nursery School”: on September 14th, on My Name Is Help Facebook page, a literary marathon dedicated to goodness has got under way! Some creative “midgets” have written in ten and even less words their fairy tales for our children, reviewing the famous ones as well as creating their own ones! Based on their inspirations, making us laugh, smile or  deeply touching us …… leaving their marks!

The fairy tales will be “gifted” to all those who want to help My Name Is Help Onlus during the event “One hundred and … 7 dwarfs for Afirca” at the Ottobarradieci Gallery in Bergamo.

FAIRY TALES

  1. La rana
  2. Quella mela
  3. L’uomo delle stelle
  4. La piccola fiammiferaia
  5. Prima lettera
  6. Click
  7. Biancaneve
  8. Uccelli di gabbia e di voliera
  9. Cenerentola
  10. Capitan Uncino
  11. Peter Pan
  12. La Principessa sul pisello
  13. Il brutto anatroccolo
  14. Biancaneve 2011
  15. Il cielo è sempre più blu
  16. Il graffito
  17. Cosa insegna la favola di Biancaneve
  18. Caccolo
  19. Giorgina
  20. Della serie le so tutte!!!
  21. Fiaba d’amore
  22. Sogni
  23. Gatto parsimonioso
  24. Mina e le note
  25. Bambini
  26. Mangiafuoco
  27. Cappuccetto Rosso
  28. I bimbi sperduti e l’amore
  29. Lui
  30. Frutti prelibati
  31. La fiaba cammina
  32. Pollicino moderno
  33. La perfezione
  34. Favolosa
  35. Vicino a te
  36. Senza vergogna
  37. La rivincita di Cenerentola
  38. Il Re e la Regina
  39. Rapatoronzolo
  40. My name is help
  41. Oltre…
  42. Speculare
  43. L’uccello esotico – Il pinguino
  44. Fiabe moderne
  45. Finalmente felice
  46. Ridimensionati
  47. La luna
  48. No
  49. Cenerentola non merita di sposare un Principe
  50. Il venditore di sogni
  51. Amori impossibili
  52. Il principe povero
  53. Lucciolo
  54. Fiabe moderne
  55. Lieto fine
  56. L’affabulatore fine
  57. I bambini
  58. Cenerentola
  59. Capra, cavoli
  60. Ninna nanna
  61. La gatta con gli stivali
  62. Alla nuova amica
  63. Sono cambiati i tempi
  64. Il millepiedi
  65. Sulla riva del mare
  66. Di più
  67. Purtroppamente
  68. Barbabrizzolata
  69. Biancaneve e il Principe Azzurro oggi sposi
  70. L’inventa favole
  71. Cosa insegna la favola di Pinocchio
  72. La volpe e l’uva
  73. La volta celeste
  74. Biancaneve
  75. La stella vanitosa
  76. Notizie dal bosco
  77. Rivolta
  78. Barbablu
  79. La tartaruga
  80. Cenerentola: come andò veramente
  81. I tre porcellini
  82. La favola infinita
  83. Amici immaginari
  84. Le nuvole
  85. Basta anche zero
  86. Cosa insegna la favola di Cenerentola
  87. Dumbolo
  88. Cenerentola
  89. Risvegli
  90. Il Principe Azzurro esiste
  91. Tessilo
  92. Favole al contrario
  93. Non ti amo
  94. Riscatti
  95. Anche questa è vita
  96. La vita in breve
  97. Fantasia
  98. Il mondo è un gran bel posto dove amare
  99. Cosa insegna la favola la bella addormentata nel bosco
  100. Il brutto anatroccolo
  101. C’era una volta…
  102. La vera fiaba di un bello
  103. Il saggio pettirosso
  104. Fiabe moderne: il Principe ranocchio
  105. La più bella favola
  106. La strega sfigata
  107. Batuffolo

LA RANA

Strano ma vero, nuotava a dorso.

Alessandra Toscano

QUELLA MELA

Biancaneve morsicò la mela ed essendo squisita la regalò al principe Steve Jobs.

Lui, essendo un genio visionario,costruì un impero tecnologico con questa mela morsicata e fece vivere tutti più felici e contenti.

Poi se ne andò lasciando un patrimonio immenso a tutti noi.

Andrea Casillo

L’UOMO DELLE STELLE

(mia figlia, con parole diverse che purtroppo non ricordo).

Di lavoro lui fa le stelle. Aggiunge alla sabbia dell’acqua e dei brillantini dorati. Poi lascia asciugare finché la stella non è pronta per essere messa nel cielo.

Barbara Palombi

LA PICCOLA FIAMMIFERAIA

Vendeva accendini BIC ad un semaforo.

Un principe a cavallo di una Harley si innamorò di lei.

Carlo Zandinella

PRIMA LETTERA

Caro Papà

ti scrivo questa letterina per dirti le cose che voglio fare con te domani, cosi non me ne dimentico.

Passeggiata nel parco e partita a calcio

Merenda a metà mattinata.

Poi andiamo al laghetto a vedere le barche a vele

Poi mi porti a mangiare uno di quei panini giganti che si vedono sui cartelloni.

Il pomeriggio andiamo alle giostre

La sera a vedere un bel film.

E poi prima di dormire mi leggi qualche favola.

Mi sembra di aver scritto tutto.

Ah quasi dimenticavo quando domani mattina verrai a prendermi e mi vedrai per la prima volta, anche se sono un po’ bruttino, tu sorridi comunque e dammi il mio primo abbraccio, stringimi forte. Dammi la mano e portami con te.

Ti voglio già bene anche se non ti conosco ancora.


Ciao Il tuo nuovo figlio

Castrese Esposito

CLICK

Una Favola senza tempo

uno scatto dentro al cuore

Il sorriso di un bambino.

Daniela Spiranelli

BIANCANEVE

Decise che era tempo di andarsene in spiaggia ad abbronzarsi.

Deborah Campolo

UCCELLI DI GABBIA E DI VOLIERA

Aspettano un bimbo che li faccia volare liberi nel vento.

Elisa Emmebi

CENERENTOLA

Scelse tacco 12.

Cadde dalle scale.

Ruppe coggige ed incantesimo!

Emanuela Arzuffi

CAPITAN UNCINO

Coi soldi delle royalties, adesso ha la gamba in mogano!

Enrico Viscardi

PETER PAN

Volò a Watamu e trovò l’Isola Che Non C’è.

Fanny Coffetti

LA PRINCIPESSA SUL PISELLO

Era una donna felice.

Filippo Nativo

IL BRUTTO ANATROCCOLO

Non era brutto, solo diversamente bello

Floriana Plebani

BIANCANEVE 2011

I topini erano diventati meccanici della Ferrrari, per cui quando Biancaneve si presentò fece la sua porca figura. Il principe non era una granchè benchè la massiccia cura di pillola blu lo avesse fatto diventare azzurro. Le scarpine non erano di cristallo, ma morbide e con un tacco mozzafiato. Si scambiarono i numeri, ma lei glielo diede sbagliato.

Vissero alcuni mesi felici e contenti, lei con un calciatore e lui con una velina per la felicità di Alfonso Signorini!

Francesco Tàmmaro

IL CIELO E’ SEMPRE PIU’ BLU

– Papa’, perche’ le stelle non dormono?

– Guardano te, amore mio.

Capt. Hook 2011.
Giacomo Uncino

IL GRAFFITO

“Cantami, o Diva, del pelide Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei…Posso andare a giocare, mamma?”
“No, tesoro, devi impararlo per domani; su, un ultimo sforzo.” Luigino non ne aveva proprio voglia; la maestra gli aveva dato un compito di punizione perché in classe era indisciplinato. Era stato colpito nel segno: un poema epico, ciò che odiava di più al mondo. A lui piaceva dipingere, disegnare, e già a otto anni aveva un tocco formidabile. “Studia, Luigino, studia; con l’arte non si arriva da nessuna parte,” lo ammoniva la mamma in continuazione. Abitavano ad un centinaio di metri dalla scuola, in questo senso erano una famiglia fortunata. L’interrogazione il giorno dopo andò male e a Luigino toccò l’onta di una nota sul diario da riportare firmata. Venne per punizione chiuso in camera; i suoi erano piuttosto severi. Luigino attese paziente il calare della notte meditando la sua vendetta; appena i genitori spensero le luci uscì dalla finestra, da qui sul tetto del garage e finalmente a terra. Si diresse verso la scuola, scavalcò il cancello e si fermò davanti al muro a fianco dell’entrata. Tirò fuori il suo arsenale di bombolette e lavorò per ore: “Ora gli faccio vedere io!” pensava. Achille, gli Achei, un poeta cieco a lato, i primi versi dell’Iliade; un tripudio di colori. Purtroppo per Luigino non si arrabbiò nessuno: furono tutti talmente sbalorditi che non solo non cancellarono il graffito, ma ci inchiodarono a lato una targhetta.

Luigino 2011.
Gianluca Fontanesi

COSA INSEGNA LA FAVOLA DI BIANCANEVE

Quando si mangia una mela controllare che abbia il bollino.

Giuseppe Agosta

CACCOLO

I nani se lo portavano dietro quando temevano di perdersi, attaccava caccole ovunque.

Graziano Gattone

GIORGINA

E’ si, Giorgina tutte le mattine voleva andare da sola a scuola. Ogni volta c’era da discutere con la mamma che sempre l’accompagnava e non c’erano altri sistemi.

Giuseppina poi, quando era sulla strada aveva paura di molte cose… auto che correvano troppo, cani che abbaiavano in continuazione, gente che discuteva , perciò si era messa a sognare. Ogni sera sognava di uscire da sola, se ne andava a scuola camminando in mezzo ad un prato pieno di fiori, di fragole, di tanti frutti buoni e belli. Il tratto da percorrere era ben indicato dalle piante, dove erano messe bisognava seguirle e in men che non si dica, arrivava a scuola tranquilla. Il suo pensiero principale era “- Quando diventerò grande costruirò le cose come mi sembrano giuste e belle, non pericolose e soprattutto utili -”

Luisa Caffi

DELLA SERIE LE SO TUTTE!!!

La mia PICCINA Alessia ultimo anno di asilo (11 anni fa).

Un pomeriggio dopo aver fatto i compiti, giocato con l’amichetta, apparecchiato tavola ,mi chiede se puo’ guardare i cartoni animati in TV.

Io (mamma cattivissima) propongo ad Alessia un gioco bellissimo; con le lettere dell’alfabeto deve trovare nomi di cose,animali, fiori ecc….. Quel giorno ero veramente terribile !

Chiedo la lettera H………… Silenzio……Ale mi guarda …in silenzio.
Pensando di averla occupata per il resto della serata, essendo lei tenace, orgogliosa, carattere valtellinese….. la guardo sghignazzando !
Passati pochi minuti, sento troterellare i suoi piedini, la sua vocina che chiama mamimamimami….e, col sorriso della vittoria proferisce ACCAPPATOIO !!!le i pensieri belli e farla diventare triste, ma quando piangeva scappavano perché avevano paura di spegnersi. Il suo mondo sarebbe stato perfetto se ci fosse stato qualche altro bambino, perciò decise di andarli a cercare. Chiesto il permesso al Mago Narra uscì dal libro dove viveva e trovò bambini d’ogni genere e colore, tanti però piangevano ed erano tristi anche se non c’erano i roviardenti, anzi alcuni li avrebbero voluti per potersi scaldarsi. Tutti però sorridevano quando leggevano le sue avventure. Allora tornò nel libro, quello era il suo posto, da lì poteva farli felici.

Irma Scherini

FIABA D’AMORE

“Nonno……mi racconti una favola!” “La mia favola sei tu!”

Luigi Palladino

SOGNI

I sogni dei bambini hanno lo stesso colore.

Manuela Faggian

GATTO PARSIMONIOSO

Scelse di camminare a zampe nude.

Gli stivali costavano troppo.

Mariagrazia Orioli

MINA E LE NOTE

A Mina non piaceva andare a scuola . Non aveva amici. All’intervallo se ne stava sempre per i fatti suoi, e cantava canzoni in silenzio, quasi sussurrando.
Un giorno arrivò in classe Josef, veniva da lontano. Non parlava italiano ed era molto triste, perché nemmeno lui aveva amici. L’armonica era la sua unica compagna. La portava sempre con sè nel taschino della camicia, vicino al cuore.

Vedendola sola, si avvicinò a Mina e le chiese di cantare per lui.

Mina era indecisa, non aveva mai cantato per nessuno se non per se stessa, ma lo sguardo chiaro e paziente di Josef non le permise un no
Ne uscì una melodia meravigliosa e tutti a scuola si fermarono ad ascoltare.

Mina non sussurrava, adesso, cantava con una voce calda e limpida.

E Josef diffondeva nell’aria un’esplosione di ritmi .

Qualcuno li ha visti volare via su una nota di do, sorridendo nel cielo.

Mariella Giunta

BAMBINI

Racconta a loro favole per renderli sereni e quando sarai tu ad aver bisogno di serenita’, saranno loro la tua più grande favola!

Marinella Colombo

MANGIAFUOCO

Il burattinaio, già sveglio, prepara lo spettacolo.

Una bimba taglia i fili.

Maruzza Dardanoni

CAPPUCCETTO ROSSO

… e il Lupo Cattivo perse il pelo, il vizio e tutti i denti.

Mai far arrabbiare Cappuccetto Rosso.

Maurizio Capuano

I BIMBI SPERDUTI E L’AMORE

Luccicava nelle persone come un tesoro.

Piccole mani lo raccolsero.

Mé La Tela

LUI

Aspettava il buio della notte per innamorarsi della Luna.

Michele Lopopolo

FRUTTI PRELIBATI

C’è un albero pieno di favole nel mio giardino.

Milena Milani

LA FIABA CAMMINA

Tra i bianchissimi meli in fiore e in nessun paradiso.

Paolo Amato

POLLICINO MODERNO

Troppi uccelli, così Pollicino non usa briciole, ma il navigatore.

Patrizia Fiori

LA PERFEZIONE

Il principe azzurro aveva gli occhi in tinta col cielo…

Penelope Ventisei

FAVOLOSA

…per voi ho scritto una favola meravigliosa

che non avrà mai fine:

si legge di amore, speranze, sorrisi…

ora dormite bambini:

io vado a scrivere altre dolci parole…

Pieranna D’Alberti

VICINO A TE

A ogni passo sollevava nebulose di cuori odorosi di fragole

Raffaella Guerra

SENZA VERGOGNA

Nonostante fosse visibilmente nudo il re continuava a camminare inesorabile.

Roberta Toscano

LA RIVINCITA DI CENERENTOLA

Cremò matrigna e sorellastre. Poi, sparse le ceneri per casa.

Roy Roberto

IL RE E LA REGINA

Una vecchia corona color d’oro, e un mantello tutto rosa

diventano per loro , merce preziosa…

Lui indossa la corona,lei il mantello rosa

e si immedesima subito in una sposa.

Lui il re, lei regina, della spazzatura grande potenza divina..

Felici tornano all’accampamento, che ormai è tutto un lamento.

Pur sapendo di non mangiare, sono felici di poter sognare…

Sabatino Simonicca

RAPATARONZOLO

Come un marine, si arrampicò sulla treccia del principe.

Sara Leda

MY NAME IS HELP

La terra era vuota, assolata. Le mani e i cuori degli uomini decisero di dare forma a quel sogno, che tante volte avevano fatto, di notte e di giorno. Cominciarono a mischiare cemento e determinazione, parole e volontà: sorsero le aule. Ma agli uomini non sembrava abbastanza: allora aggiunsero morbidi guanciali su cui adagiare sogni da realizzare: fu anche il dormitorio. Non contenti, amalgamarono con cura la loro insaziabile voglia di fare di più: ed ebbero il refettorio! Così, maneggiando con amore ingredienti magici e dalla formula segreta, diedero vita anche al dispensario medico.

Tutti i bambini seppero che in quel luogo ci sarebbe stato qualcuno che, dal quel momento, avrebbe fatto di tutto per liberarli dalle catene dell’analfabetismo. Non sarebbero più stati soli.

Stefania Buscaglia

OLTRE…

Vedeva attraverso i sogni…

Cieco, ma mago di se stesso

Susanna Moscato

SPECULARE

Lo specchio disse ” che noia, sempre tu… perché non provi a specchiarti in altri occhi?”, così il bimbo cominciò a camminare per le vie del mondo facendo incontri stupefacenti. Da lì fu tutto diverso.

Viviana Algeri

L’UCCELLO ESOTICO

Uffa che caldo! La prossima volta voglio nascere pinguino!

IL PINGUINO.

Uffa che freddo! La prossima volta voglio nascere uccello esotico!

Alessandra Toscano

FIABE MODERNE

Nuova specie cacciabile!

Fu strage: si salvò un brutto anatroccolo.

Carlo Zandinella

FINALMENTE FELICE

Stanca di camminare scalza Cenerentola cambio Calzolaio e Principe.

Castrese Esposito

RIDIMENSIONATI

E finalmente….sette Nane per sette Nanetti.

Biancaneve ….un sogno irrealizzzabile!!!

Dorotea Cruciata

LA LUNA

Lì si incontravano i bimbi con le fiabe degli altri continenti.

Elisa Emmebi

NO

C’era una volta un cane, uno di quelli che quando pronunci la parola cane lo immagini proprio così. Si chiamava No, o almeno questo è quello che pensava lui, perché fin da cucciolo tutti i bipedi che incontrava gli avevano puntato il dito contro dicendo… No! Quindi non poteva che essere il suo nome, giusto?

Una delle cose che facevano divertire No come un matto, era che quando combinava pasticci tutti si divertivano a chiamarlo, e allora lui sì che ci dava dentro alla grande, e tutti a pronunciare a gran voce il suo nome: No! No! No!. Era proprio una cosa divertente!

Quando si annoiava, No andava a girellare tra le strade e a combinarne di tutti i colori: una pipì su qualche gamba, un inseguimento di qualche bicicletta, un furtarello di qualche ripieno di panino e cose così. No non aveva un solo padrone, ne aveva almeno cento, anzi mille, perché quando combinava pasticci e qualcuno chiedeva di chi fosse quel cane, tutti lo chiamavano per nome – Di chi è questo cane, è suo? – domandava qualcuno tutto arrabbiato – No! No! – rispondevano tutti quanti, e No in quei momenti si sentiva un cane veramente felice.

Un giorno No incontrò un bambino, ma non era uno di quelli che quando pronunci la parola bambino lo immagini proprio così. Era un bambino, questo No lo sapeva, perché aveva gli occhi da bambino e stava per terra, in strada, a giocare, mentre gli adulti stanno sempre in piedi, al massimo seduti. Ma questo bambino aveva la pelle scura, i capelli lunghi e la barba grigia. Sì, è vero, era un po’ troppo grande e puzzava un po’, ma anche No non era molto profumato, soprattutto quando pioveva. No decise così di rimanere un paio di giorni insieme al bambino, giorni che diventarono mesi, mesi che diventarono anni. No in tutto quel tempo scoprì che lui e il bambino avevano molte cose in comune, moltissime! Pensate che a forza di stare con lui, scoprì che anche il bambino con la pelle scura, i capelli lunghi e la barba grigia aveva mille padroni, ma la cosa più straordinaria fu quando scoprì, che tutti e due, avevano lo stesso nome

Filippo Nativo

CENERENTOLA NON MERITA DI SPOSARE UN PRINCIPE

Non si perde una scarpa di cristallo tacco 12, è un sacrilegio!!!!!!!!

Floriana Plebani

IL VENDITORE DI SOGNI

Mentre gli altri vendevano giornali e fazzoletti lui, Mustafà, Ahmed , pochi anni, o come vogliamo chiamarlo vendeva altro. Merce preziosa e proibita…..macchè droga, SOGNI.

Tutte le mattine stazionava ad un famoso incrocio e vendeva i suoi sogni da bambino ad adulti nevrastenici che avevano dormito poco e sognato male. Per pochi centesimi vendeva i suoi sogni di bambino ad uomini e donne che forse una vera infanzia non l’avevano avuta. Parlava dell’alba sulle dune, del vento che scompiglia i pensieri, delle mamme che preparavano cibi succulenti, ma sempre uguali. Di tramonti in technicolor sulle dune strapazzate dal vento, di piste. di uomini blu.

E che gran figura facevano quegli uomini e quelle donne che di dune forse avevano visto solo quelle di Sabaudia, raccontando ai loro colleghi di sogni straordinari, colorati e ventosi.

Addio ragazzo, adesso ti han detto che se vuoi rimanere lì devi pulire i parabrezza perchè a rincoglionire la gente con sogni inaccessibili c’è una concorrenza avida e violenta. Si chiama Tv e tutti vivono rincoglioniti e contenti.

Francesco Tàmmaro

AMORI IMPOSSIBILI

C’era una volta la Lettera A che si innamorò della lettera Z.

Giacomo Uncino

IL PRINCIPE POVERO

Il Principe volle essere povero.

Ma solo per pochi giorni..

Giuseppe Agosta

LUCCIOLO

Dalla fama equivoca, molto gradito agli altri sette.

Fu estromesso da Biancaneve.

Graziano Gattone

FIABE MODERNE

Pollicino nel bosco si perse

aveva la batteria del cellulare scarica.

Manuela Faggian

LIETO FINE

Alcune favole finiscono a mezzanotte: altre diventano realtà e sopravvivono.

Maruzza Dardanoni

L’AFFABULATORE FINE

Andava in giro a raccontare una fiaba chiamata, Amore.

Michele Lopopolo

I BAMBINI

Con occhi curiosi scrutano nel sacco del mondo trovando meraviglie.

Patrizia Fiori

CENERENTOLA

Era di classe: scarpette di cristallo, niente suola rossa Loubutin.

Penelope Ventisei

 

CAPRA, CAVOLI

…il lupo giocava con la capra,

e così nessuno mangiava neppure i cavoli…

in questa favola al contrario,

il fiume si ingrossava felice e portava acqua per tutti…

Pieranna D’Alberti

NINNA NANNA

Unendo i punti luminosi tese corde musicali,accompagnando i sogni.

Raffaella Guerra

LA GATTA CON GLI STIVALI

Mezzacoscia, tacco 12.

Faceva risuonare il viale di miagolii notturni.

Roy Roberto

ALLA NUOVA AMICA

Non ali, ma sogni e idee per imparare a volare…

Stefania Buscaglia

SONO CAMBIATI I TEMPI

Le belle addormentate, adesso, si sono svegliate da un pezzo.

Susanna Moscato

IL MILLEPIEDI

Voleva imparare il Tip Tap ma, tempo di infilarsi mille claquettes, l’ora col maestro era finita.

Alessandra Toscano

SULLA RIVA DEL MARE

Riempiva di felicità il suo secchiello, poi costruiva castelli indistruttibili.

Barbara Palombi

DI PIU’

Serviva la favola più bella: qualcuno chiamò, le fate arrivarono.

Carlo Zandinella

PURTROPPAMENTE

Ci sono paesi dove i bambini non hanno grilli per la testa, solo mosche…

Dorotea Cruciata

BARBABRIZZOLATA

Non uccideva più le sue mogli, ormai pensava alle badanti.

Elisa Emmebi

 

BIANCANEVE E IL PRINCIPE AZZURRO OGGI SPOSI

Ma per una che ce la fa troppe soccombono

Floriana Plebani

L’INVENTA FAVOLE

Un tenero cucchiaio

salvò una forchettina

dal terribile coltello.

Capt. Hook 2011.
Giacomo Uncino

COSA INSEGNA LA FAVOLA DI PINOCCHIO

Non importa se sei un somaro.

Basta conoscere una fata.

Giuseppe Agosta

LA VOLPE E L’UVA

La saggia volpe emigrò dall’Italia alla Francia e fra i bassi vitigni fece scorpacciata di uva.

Ma essendo anche furba lasciò che la fiaba girasse per non aver concorrenza.

Graziano Gattone

LA VOLTA CELESTE

C’era una volta

attraverso la quale

si entrava nelle favole!

Manuela Faggian

BIANCANEVE

“Una mela al giorno leva il medico di torno”.

Non sempre.

A volte porta un principe.

Maruzza Dardanoni

LA STELLA VANITOSA

Durante il giorno, irraggiava più luce del Sole per farsi notare.

Michele Lopopolo

NOTIZIE DAL BOSCO

Il lupo cattivo non mangiò la nonna: era vegetariano.

Patrizia Fiori

RIVOLTA

Ebbene si, ne aveva piene le tasche. Dopo una vita passata a ricevere ordini, Paperino aveva spedito in campeggio con le Giovani Marmotte i nipotini Qui Quo e Qua e aveva telefonato alla Banda Bassotti : insieme avrebbero rapinato il Deposito dello Zio Paperone e sarebbero fuggiti ai Tropici. Lui avrebbe portato con sè Paperina e finalmente avrebbe potuto concedersi una vacanza degna di quelle che si permetteva il cugino Gastone, il quale puntualmente le vinceva ai concorsi a premi. Archimede Pitagorico gli fornì mappe, mezzi di trasporto futuristici e spiegazioni su come scardinare i molteplici sistemi di difesa del Deposito, per poi fuggire indisturbato coi Bassotti, e perfino Topolino decise che avrebbe chiuso un occhio sul caso. Era tutto perfetto, la sua vita sarebbe cambiata di colpo, ormai era tutto deciso…Finchè suonò il campanello : era Nonna Papera con una torta a tre piani coperta di glassa…e Paperino si risvegliò.

Penelope Ventisei

BARBABLU’

Cadde in miseria, dovette lavorare.

Sceneggiò “Non aprite quella porta”

Roy Roberto

 

LA TARTARUGA

Era lenta, così lenta che quando finiva di allacciarsi le scarpe, i piedi le erano cresciuti.

Alessandra Toscano

CENERENTOLA: COME ANDÒ VERAMENTE

A mezzanotte scappò.

Si sfilò quelle terribili scarpette una dopo l’altra e via, libera, correndo a piedi nudi nel parco.

Barbara Palombi

I TRE PORCELLINI

Il lupo arrivò dai porcellini con la ruspa: abuso edilizio.

Carlo Zandinella

LA FAVOLA INFINITA

…e vissero felici e contenti.

Castrese Esposito

AMICI IMMAGINARI

Principessa e Principe sotto

la sedia a confabulare.

Erano Nani

Deborah Campolo

LE NUVOLE

Prendevano apposta forme di animali per farsi riconoscere dai bambini

Elisa Emmebi

BASTA ANCHE ZERO

Un sorriso non costa tanto. Possono comprarlo anche i bambini.

Capt. Hook 2011.
Giacomo Uncinoi

COSA INSEGNA LA FAVOLA DI CENERENTOLA

Non importa se i piedi puzzano.

Basta avere belle scarpine.

Giuseppe Agosta

DUMBOLO

Era il preferito da Biancaneve per via della proboscide.

Gelosi, gli altri nani lo maltrattavano.

Fuggì via volando.

Graziano Gattone

CENERENTOLA

Era in cassa integrazione

ma allora c’erano le fate

Manuela Faggian

 

RISVEGLI

Dormi bambino dormi… è stato solo un brutto sogno.

Comincerà presto la tua favola bella.

Mariagrazia Orioli

IL PRINCIPE AZZURRO ESISTE

Quando lo lavate, leggete sempre l’etichetta all’interno del mantello.

Michele Lopopolo

TESSILO

Aveva spago nelle tasche per portare in giro il mondo.

Patrizia Fiori

FAVOLE AL CONTRARIO

La rana baciò il principe che si trasformò in rospo.

Patrizia Fiori

NON TI AMO

Disse il Principe alla Sirenetta.

Lei con un calcione ben assestato lo ributtò a mare dove finì giustamente divorato dagli squali.

Penelope Ventisei

RISCATTI

Lesse Cenerentola. La sognò.

“Non è giusto. Oggi lavo io!”

Roy Roberto

ANCHE QUESTA E’ VITA

Il Principe era antipatico, pelato e infedele. La Principessa morì infelice e scontenta.

Barbara Palombi

LA VITA IN BREVE

No, non è la solita favola banale che inizia con “c’era una volta” e finisce con “e vissero tutti felice e contenti”. Questa nostra favola inizia con un semplice “è” e finisce con “si gode la vita ignorando la propria data di scadenza!”

Castrese Esposito

FANTASIA

Le fiabe non si comprano, non costano nulla, solo un po’ di fantasia…

Dorotea Cruciata

IL MONDO E’ UN GRAN BEL POSTO DOVE AMARE

Mi racconti una favola?

Si, papa’. C’era una volta…

Capt. Hook 2011.
Giacomo Uncino

 

COSA INSEGNA LA FAVOLA LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO

Puoi nasconderti dove vuoi, ma la sfiga ti trova sempre.

Giuseppe Agosta

IL BRUTTO ANATROCCOLO

Odiava essere ammirato solo per la bellezza e l’eleganza. Amava il casino, gli schiamazzi, l’allegro svacco, odiava così tanto i suoi simili, aristocratici silenziosi alteri, che fece di tutto e ci riuscì: da cigno si trasformò in brutto anatroccolo.

Graziano Gattone

C’ERA UNA VOLTA…

Ahimè iniziare così.

Sarebbe bello poter dire: c’è.

Un arcobaleno, per ogni bimbo.

Maruzza Dardanoni

LA VERA FIABA DI UN BELLO

Addormentato nel bosco, fu risvegliato dal bacio di una Principessa.

Michele Lopopolo

IL SAGGIO PETTIROSSO

La Volpe disse che l’uva non le piaceva, (perchè stava troppo in alto). Ma un pettirosso gentile ne staccò un acino alla volta e gliela gettò: ” ora, gli disse, sii coerente con te stessa, e dato che non ti piace, non mangiarla. Ma se lo farai io non ti giudicherò, perché solo gli imbecilli non cambiano mai idea “.

Penelope Ventisei

FIABE MODERNE: IL PRINCIPE RANOCCHIO

La Strega poi, cucì le labbra a tutti, uomini compresi.

Roy Roberto

LA PIU’ BELLA FAVOLA

Tu, piccola, che dici “Papà”.

Capt. Hook 2011
Giacomo Uncino

LA STREGA SFIGATA

Finalmente, catturati! Ma Hansel era anoressico.

Gretel allergica ai detersivi.

Roy Roberto

BATUFFOLO

Il nano agiato che, viveva nell’ovatta.

Michele Lopopolo